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Il percorso: La Parte esposta in sala Borsa dal 22 Marzo al 15 giugno 2014

Si parte col grande illustratore del “Corrierino dei Piccoli” Antonio Rubino di cui sono presenti due splendidi lettini, dei tessuti, ed esemplari di altri giornali per ragazzi a cui collaborava tra cui “Il balilla” e “Mondo bambino”.

E' una porta sul mondo dell'illustrazione qui espresso con birilli ,giocattoli,tessuti coi personaggi del Corriere dei piccoli,da Fortunello,a Ciccio e checca ,da Bonaventura di Tofano a sor Pampurio di Bisi.

Ne' puo' mancare un capitolo su Pinocchio con una splendida poltroncina di Attilio Mussino, un visionario  lampadario in alto,e speciali pinocchi in legno, da quelli tradizionali delle ditte gardenesi a quelli di Disney realizzati dalle manifatture piu' importanti come la Cavalli e Poli. che deteneva l'esclusiva della Disney per l'Italia e l'impero e la Norimberga.
E di Disney ecco vari personaggi di un  topolino ancora  col muso lungo degli anni trenta, realizzati dalla Sevi e dalla Saracco.

Poi una esemplare cameretta in bassorilievo  che e' un  compendio dei personaggi delle illustrazioni da Pinocchio a Topolino  agli animali delle favole di Fedro ed Esopo.

Un posto speciale occupa la ditta Lenci di Torino che dal 1920 alle famose bambole Lenci affianca una produzione di mobili e suppellettili destinati all’infanzia molto fantasiosi e colorati, disegnati da Gigi Chessa ,una cameretta con frutta fiori e cuoricini, a Mario Sturani (Ivan benzina) un salottino con pupazzetti intagliati, poi svariati lampadari con personaggini,vasetti di fiori uccellini, e  tanti pupazzi in pannolenci alto a sinistra. Fan gran tenerezza le bambole ispirate da Dudovich. Si finisce con una fantasmagorica teoria di ombrellini futuristi in pannolenci che ci introduono al nuovo capitolo.

Sulla scia del pittore futurista Giacomo Balla  che nel 1918 disegna e fa eseguire una camera da letto per sua figlia, utilizzando con grande anticipo il concetto di gioco nell’arredo infantile,  si assiste al fiorire di una produzione di coloratissimi giocattoli e piccoli arredi  futuristi qui rappresentati con un repertorio pirotecnico di pezzi degni dei grandi nomi.
Decisamente piu' seriosi, ma non meno significativi gli esempi di stili che ebbero un notevole impatto nella societa' di allora, quello liberty con una cameretta completa realizzata da una cooperativa di reduci della prima guerra e quello deco con la cameretta disegnata da Giuseppe Pagano e Levi Montalcini  nel 1930 per la famiglia Colli. E qui non si posssono che evidenziare  anche due straordinari pezzi, una sedia intarsiata i Carlo Zen  nel 1906 e uno scrittoio in vetro  Vitrex di Gio Ponti del 1939.

Un altro interessante fenomeno preso in esame e' quello dei mobili regionali espressione delle radici e della tradizione locale ma spesso reinterpretata in chiave modernista, splendidi esempi in mostra lo scrittoino con sgabelli in stile carretto siciliano del 1906 di Ernesto Basile e la bambola degli anni trenta dell'artista sardo Tavolara.
Una particolare sezione mostra i giochi e gli arredi all'aria aperta,giostre e scivoli in legno colorato,salottini e sedie in ferro e midollino.
E ancora la casa e gli arredi per le bambole e una stupefacente cameretta adibita al gioco della bambola con al centro la poltroncina della bambina realizzata nello stesso stile.

Poi tanti tanti giocattoli,in legno,colorati,stilizzati,espressivi ,originali,a volte  col meccanismo:
i  cavalli,i cani,gli animali del deserto e quelli da cortile e del bosco.i birilli,i marinai  , i bambini del mondo,lo sport,lo spettacolo,carretti e automobiline.
Un tripudio che ci fa immaginare un formicaio di bambini intenti a giocare.
Poi, prima della Scuola, un  reportorio di lampadari spettacolari come quello con i soldatini della Sevi.

La sezione scuola, assai vasta, affronta le innovazioni significative e interessanti sia dal punto di vista sia del design sia dal punto di vista dei processi di scolarizzazione ed evoluzione culturale.
All’inizio del secolo Maria Montessori rinnova i metodi dell’insegnamento della prima infanzia occupandosi anche dell’ambiente e specificatamente dei mobili per gli asili e  ideando degli spettacolari e coloratissimi materiali didattici.
Contemporaneamente nelle campagne infestate dalla malaria intorno alla capitale nascono piccole “Scuole Rurali”, ed il loro ideatore, il pedagogo Luigi Marcucci, disegna sedili rustici e cattedre pieghevoli adatti a queste scuole itineranti che saranno poi diffusi in tutta Italia.
Durante il fascismo la scuola viene piuttosto "militarizzata" e anche gli arredi sono più austeri; il tubo in metallo curvato, spesso abbinato al linoleum, viene ampiamente usato dall’Opera Nazionale Balilla  in basso e nelle istituzioni pubbliche dedicate all’infanzia  esempio spettacoloso un intero arredo di un asilo di Como disegnato da Giuseppe Terragni nel 1936 di cui la collezione possiede ed espone una paradigmatica poltroncina.  Anche nei giocattoli si vede l”attenzione “del regime per l'infanzia con l'introduzione delle simbologie e della retorica Mussoliniana: salvadanai e areodinamiche littorine col fascio littorio, bombardamenti aerei e battaglie navali autarchiche.